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Certificati italiani: il primo passo di tutto

I certificati italiani derivano da un lavoro di ricerca di settimane, a volte mesi o addirittura anni (dipende molto dalle informazioni in possesso del cliente). È un lavoro investigativo che utilizza dati in Brasile e all'estero ed è spesso conflittuale e scorretto e la sua accuratezza deve essere del 1.000%. Immaginate la questione degli omonimi (persone con lo stesso nome) dove spesso non si sa esattamente con chi fosse sposato Dante Causa (antenato) o addirittura i nomi dei suoi genitori. La documentazione di cittadinanza deve dimostrare che tutto è corretto e qualsiasi divergenza che il Consolato, il Comune o il Tribunale sospetti di errore potrebbe porre fine al processo di cittadinanza e alla perdita di tutto ciò che è stato investito. Ci sono molte regioni in Italia dove i documenti non sono stati scansionati e con questo è quasi impossibile trovare un documento o anche se la persona è di qualsiasi regione. Siamo riusciti a mappare regioni dove oggi ci sono famiglie con lo stesso cognome, ma in Italia non esiste un sistema di ricerca generale. Deve essere fatto città per città e le risposte da ogni città possono richiedere mesi. Finora abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti al 100%, ma nulla possiamo garantire che non agirà in un caso più difficile che potrebbe apparire tra così tanti clienti. 

Al termine della ricerca, è necessario richiedere il certificato. Facciamo la richiesta iniziale inviando una mail per conto del cliente scritta in italiano alla PEC del comune (email certificata di un italiano residente in Italia visto che i brasiliani non rispondono più ), spesso con una copia del libro scansionato da noi trovati (quando c'era la digitalizzazione) e tutti i dati (se di nascita, matrimonio o certificati di morte). Da quel momento entrano i nostri partner (avvocati e consulenti) che lavorano come corrieri. Chiamano il comune per sapere quando possono andare a farsi vedere (non si può andare senza appuntamento). Il cliente dovrà inviare una copia del passaporto aperto in alta risoluzione e noi dovremo fare il Delegato (autorizzazione) per le due procedure che seguono. Il Delegato stampa, firma e scansiona in alta risoluzione in formato PDF e ce lo invia via email. Da lì cosa succede:

1- Un viaggio di andata e ritorno alla comunità per richiedere il certificato allo sportello (fideranno un giorno per ritirarlo)

2- Un viaggio di andata e ritorno in comunità per ritirare il certificato allo sportello (ancora senza valore legale)

3- Un viaggio di andata e ritorno in Comune* per richiedere legalizzazioni (apostille) allo sportello (fideranno un giorno per il ritiro)

4- Un viaggio di ritorno in Comune* per ritirare il certificato allo sportello.

Totale di 4 giorni di lavoro per l'avvocato o il consulente, escluse telefonate, lettere di posta elettronica. Importi addebitati per questo lavoro, nonché le spese di viaggio. 

Documenti di spedizione in Brasile tramite DHL (costi separati).

All'arrivo, i certificati da utilizzare nelle correzioni dei certificati (rettifiche) devono essere tradotti da un traduttore giurato e registrati all'anagrafe titoli e documenti da fare amministrativamente (direttamente all'anagrafe) secondo necessità.

A seconda dei casi, i certificati brasiliani che presentano dati ritenuti grave correzione, gli uffici notarili non accettano il percorso amministrativo e obbligano il cliente ad assumere avvocati per presentare le correzioni giudiziali. Quindi verrà svolto un processo in cui il tempo può arrivare fino a un anno (a seconda della magistratura).  

* Municipio: Ufficio del governo territoriale

i brasiliani non rispondono più? :  Non! In passato i comuni inviavano per lettera i certificati di nascita ai brasiliani. Attualmente non fanno più questa gentilezza perché i brasiliani hanno iniziato a lamentarsi come se fosse obbligo dello stato italiano inviare il certificato con le legalizzazioni (libretto dell'Aia). Il libretto si fa nel capoluogo di provincia (in un dipartimento autonomo detto prefettura*) e da farsi solo con la persona presente o persona autorizzata tramite un delegato e copia del passaporto. A causa del numero di reclami senza motivo, i comuni hanno smesso di prestare attenzione alle richieste tramite lettera o posta elettronica non certificata (PEC) che per la registrazione è necessario risiedere in Italia e avere la documentazione italiana (code fiscale).  

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